1000 Ways to Die ha un approccio ironico alla morte attraverso la presentazione di storie derivate sia dai miti che dalla scienza, e lo show fa un uso liberale della licenza artistica per abbellire o cambiare significativamente le circostanze di incidenti di vita reale che hanno portato alla morte per un maggiore valore di intrattenimento. Non solo i nomi vengono cambiati, ma anche quantità sostanziali di luoghi, date e contesto. Quattro eccezioni degne di nota sono le descrizioni accurate delle morti di Harry Houdini, Jack Daniel, Mary Mallon, e Sigurd Eysteinsson, anche se la morte di quest’ultimo è stata descritta come avvenuta in Norvegia ma in realtà è avvenuta in Scozia.
Un motivo frequentemente ricorrente è quello delle scelte di individui antipatici o poco intelligenti che si ritorcono contro di loro, provocando la morte.
Alcune delle morti assomigliano a eventi della vita reale su cui si basano, per esempio la morte n. 197 – “Dead Eye” era basata sulla morte reale di Jon Desborough.
Alcune prendono un’enorme licenza poetica con la verità. Per esempio, la morte n. 692 – “Gone Fission”, una storia di due sfortunati terroristi yemeniti nel 2009, che implausibilmente tentano di costruire una bomba atomica, era basata sul vero incidente Demon Core che coinvolse lo scienziato americano Harry Daghlian nel 1945.
Alcune delle storie includono elementi di verità, per esempio la n. 396 – “Onesie & Donesie,” dove un conduttore di reti televisive incline agli incidenti viene ferito da una scala che crolla, pugnalato dalla punta di una katana rotta, e infine bruciato a morte quando una tutina che indossa prende fuoco. Il crollo della scala è accaduto a Harold McCoo sul Cable Value Network nel 1988, anche se è rimasto illeso. L’incidente della katana è accaduto a Shawn Leflar su The Knife Collector’s Show su Shop at Home Network nel 2001. Tuttavia, la terza parte della storia è inventata.
Lo show è pieno di umorismo nero (in particolare nella narrazione) che tempera il tema altrimenti cupo della morte. Ritrae le morti usando ricreazioni dal vivo degli eventi insieme a testimonianze di esperti e talvolta di testimoni, usando anche animazioni grafiche generate dal computer, simili a quelle usate nel popolare show televisivo CSI, per illustrare i modi in cui le persone sono morte, simili alle “mosse X-Ray” del reboot 2011 di Mortal Kombat e Mortal Kombat X, a causa delle quali vengono mostrate ossa fratturate e organi danneggiati. Una narrazione fornisce informazioni di fondo all’interno di ogni storia di morte, che terminano tutte con titoli che sono giochi di parole su figure popolari.