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- The Prettiest Star di Carter Sickels
- Christodora di Tim Murphy
- Sag Harbor di Colson Whitehead
- Swing Time di Zadie Smith
- Tell the Wolves I’m Home di Carola Rifka Blunt
- Red at the Bone di Jacqueline Woodson
- Black Swan Green di David Mitchell
- Veronica di Mary Gaitskill
- Prenditi una pausa dalle notizie
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Ah, gli anni ’80. New Wave, post-punk, capelli enormi, il brat pack. Ballare accanto a Grace Jones all’AREA, mangiare all’Empire Diner alle 4 del mattino e spiare l’artista Keith Haring che disegna sui muri della metropolitana di New York con il gesso. Gli anni ’80 sono stati un’epoca di fantasia e libertà. Allora perché i romanzi ambientati negli anni ’80 sono così tristi? Perché sotto una patina di edonismo e divertimento, gli anni ’80 erano un’epoca di stratificazione sociale intrattabile, razzismo e migliaia di morti per AIDS. C’era poca simpatia nell’aria: gli anni ’80 erano un decennio materialista, cinico e meschino. Programmi televisivi come Dynasty e Dallas glamorizzavano la corruzione e la competizione. L’economia trickle-down di Reagan e i tagli alle tasse per l’1% hanno acuito il divario tra chi ha e chi non ha. È agghiacciante e inevitabile paragonare la reazione del governo americano all’AIDS al COVID-19. Proprio come l’amministrazione Trump ha permesso al virus di dilagare e di devastare gli Stati Uniti, l’amministrazione Reagan ha negato l’AIDS come crisi sanitaria per la maggior parte del decennio.
Sono stata un’adolescente negli anni ’80, e nel mio romanzo, Age of Consent, esploro temi del decennio attraverso la lente dei miei personaggi adolescenti. La mia protagonista, Justine Rubin, una studentessa ebrea con borsa di studio proveniente da una famiglia intellettuale ma impoverita, arriva in collegio nel Connecticut. Justine fa amicizia con Eve Straus, una ragazza protetta proveniente da una ricca famiglia di New York. Entrambe ebree, provengono da ambienti diversi, eppure stringono una profonda amicizia. Justine deve navigare tra le complesse gerarchie di classe, e lentamente impara le sfumature tra la ricchezza dell’Upper East Side e di Soho e come i suoi amici Eve, India e Clay si inseriscono in questo sconosciuto puzzle di classe e ricchezza. Il romanzo è ambientato nel 1983 quando gli Stati Uniti erano nella morsa dell’AIDS ma in profonda negazione.
The Prettiest Star di Carter Sickels
Il romanzo di Sickels è un bellissimo e struggente ritratto di un giovane che torna a morire nella comunità rurale che lo ha rifiutato. È un nuovo tipo di ritratto della crisi dell’AIDS, raccontato come un dramma familiare osservato da vicino.
Christodora di Tim Murphy
La Christadora è un famoso condominio nell’East Village di New York, e la sua evoluzione da squat ad appartamenti di lusso è diventata un simbolo della gentrificazione del quartiere. Questo ambizioso romanzo si muove tra le rivolte di Tompkins Square degli anni ’80, che avevano lo scopo di suscitare una risposta governativa adeguata all’AIDS, e i grattacieli di vetro di oggi. Murphy dipinge un quadro avvincente della comunità di attivisti che ha trasformato la vita queer negli anni ’80, e delle persone che sono state solidali per mostrare al mondo che l’AIDS era una malattia che colpiva più dei soli uomini gay.
Sag Harbor di Colson Whitehead
Un ritratto intimo della ricca comunità nera degli Hamptons, il romanzo di formazione di Whitehead è ambientato nel 1985 e segue il quindicenne Benji durante un’estate a Sag Harbor nella casa dei suoi ricchi genitori. Crescendo, ero profondamente consapevole del razzismo e dell’antisemitismo negli Hamptons, che erano la versione di New York City scritta in grande, alimentata dai soldi e nascosta dietro le siepi private.
Swing Time di Zadie Smith
Questa è la storia del legame tra due adolescenti delle case popolari, e la storia di come l’amicizia può legarci a casa e alle comodità anche se siamo lontani.
Tell the Wolves I’m Home di Carola Rifka Blunt
Un’altra bella e personale storia di perdita. June adora suo zio Finn, un artista di successo. Quando muore di una misteriosa malattia a cui la madre di June non riesce a dare un nome, June vede uno strano uomo che gira intorno al funerale di Finn. Qualche giorno dopo, riceve la teiera dello zio, con un biglietto di quest’uomo, Toby, l’amante dello zio. June e Toby formano un’improbabile amicizia, condividendo storie e ricordi di Finn per guarire, mentre Greta, la sorella di June, si sta disfacendo.
Red at the Bone di Jacqueline Woodson
La gloriosa storia di una gravidanza adolescenziale inaspettata esplode con una prosa straordinaria. La storia ruota attorno a Iris, un’adolescente nera di una famiglia benestante, e Aubrey, il figlio di una madre single in difficoltà. Quando Iris rimane incinta, la storia esplode, si divide e muta. Woodson esamina le scelte che facciamo e le increspature che non si dissipano mai.
Black Swan Green di David Mitchell
Un raffinato romanzo di formazione è ambientato in un villaggio rurale inglese negli anni 80. Il romanzo è composto da tredici capitoli che stanno in piedi da soli come storie. Ho amato la voce precoce del tredicenne Jason, e come Mitchell ritrae il mondo, a volte magico, a volte macabro, attraverso i giovani occhi di Jason.
Veronica di Mary Gaitskill
Gaitskill è un maestro del deadpan. Ma sotto le sue descrizioni feroci di crudeltà, dissolutezza e autolesionismo, si nasconde una tenerezza verso i suoi personaggi, che una volta scoperta è ancora più incisiva. Veronica si alterna tra il presente e il passato degli anni ’80, una narrazione che il New York Times ha accuratamente descritto come un “‘dove sono ora’ per la banda di Nan Goldin”.
Prenditi una pausa dalle notizie
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