- Scritto da Evan Pavka
- marzo 10, 2018
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Come possiamo pianificare una città migliore? La risposta ha confuso architetti e urbanisti fin dalla nascita della città industriale. Un tentativo di risposta è arrivato sotto forma di una spettacolare proposta modernista fuori Amsterdam chiamata Bijlmermeer. E, come rivela un nuovo episodio in due parti di 99% Invisible, fallì miseramente. Ma, come tutte le storie, la storia non è così semplice come appare all’inizio.
Nel paesaggio post-bellico europeo, agli architetti è stata fornita una piattaforma per ridisegnare le città dalle fondamenta in modo lineare, aperto, pulito e ogni cosa al suo posto. Così lo schema a forma esagonale del progetto di 6 chilometri quadrati ha separato attività e funzioni nelle loro rispettive zone, limitando la vita al cielo e l’attività al suolo. Gli ideali utopici ed egualitari si sono rapidamente dissolti quando i servizi sono rimasti drasticamente indietro rispetto alla costruzione. Una linea della metropolitana in ritardo e servizi quasi inesistenti furono solo l’inizio dei problemi del Bijlmermeer.
Presto l’enorme complesso di 31 edifici e 13.000 appartamenti divenne indesiderabile per la classe media bianca per cui il progetto era stato proposto. Tuttavia, gli appartamenti sfitti fornirono un supporto indispensabile per l’afflusso di migranti surinamesi dopo l’indipendenza, così come per quelli provenienti dalla Turchia, dal Marocco e dal Ghana, insieme alle persone queer che avevano difficoltà a trovare un alloggio altrove. Gli spazi vuoti e sottoutilizzati divennero anche luoghi privilegiati per gli spacciatori di eroina e i tossicodipendenti che venivano spinti fuori dalla città vera e propria. Il sito fu poi etichettato come ghetto.
Ma, a differenza dell’inevitabile distruzione di Pruitt Igoe-Bijlmermeer, sia i residenti che gli architetti intervennero nella struttura esistente per contrastare la modernità paternalistica del sito.
Per saperne di più su come il Bijlmermeer è passato da “Città del futuro” a “Lo scarico della società olandese” a una delle aree più diverse dei Paesi Bassi nell’inchiesta in due parti di 99% Invisible qui e qui.
Notizia via: 99% Invisible.
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