Château d’If

pic_chateau-d-ifIl Château d’If era una prigione costruita su una piccola isola nella baia di Marsiglia, al largo della Francia. Il sito era originariamente utilizzato come fortezza militare, ma aveva molte caratteristiche che lo rendevano una prigione ideale.

La fuga dal Château d’If è praticamente impossibile. Le acque che circondano la piccola isola sono molto pericolose, con correnti veloci che possono facilmente trascinare anche un forte nuotatore alla morte. Una varietà di prigionieri ha sofferto tra le mura del penitenziario; ha tenuto pericolosi criminali, ladri, detenuti religiosi e ostaggi politici per molti anni. Questi detenuti vivevano in condizioni dure e divenne noto come una delle peggiori prigioni esistenti.

Mentre il Château d’If acquisì una grande notorietà da solo, iniziò a ricevere una notizia mondiale dopo la stampa del romanzo di Alexandre Dumas, Il Conte di Monte Cristo, nel 1844. È la storia di un uomo che ha trascorso 14 anni imprigionato sull’isola prima di fare finalmente una fuga audace. La storia fu una grande lettura romanzata e diffuse l’infamia del castello.

In realtà, nessuno è noto per essere mai scappato da Château d’If. I prigionieri che vi hanno trascorso del tempo sono stati rinchiusi per molti anni, spesso per tutta la vita. Ogni detenuto riceveva un trattamento che era in gran parte basato sulla sua ricchezza e posizione sociale, quindi i prigionieri poveri avevano un tempo molto più difficile dei ricchi. I detenuti ricchi potevano comprare una cella di classe superiore con finestre e persino un camino. Gli individui poveri venivano messi in segrete buie e sotterranee e costretti a vivere in condizioni sporche e sovraffollate. Molti dei prigionieri venivano incatenati ai muri durante il loro soggiorno, mentre altri venivano picchiati, costretti ai lavori forzati o addirittura uccisi.

Oggi, il Château è ancora in funzione, ma solo come attrazione turistica. Persone da tutto il mondo visitano ed esplorano la famosa prigione che ha fatto da scenario ad un’amata opera di narrativa e a migliaia di sfortunati prigionieri.

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