Abstract
L’Europa in generale è in un grande stato di cambiamento. Stati che si uniscono con difficoltà, stati che crollano nel dolore, stati appena liberati che lottano per nuove identità politiche, economiche e sociali – è una regione in una vera transizione. L’articolo si concentra principalmente sulla Shatter Belt europea, precedentemente conosciuta come “Europa dell’Est”. Si tratta infatti di un sottoinsieme di nuovi e vecchi stati nazionali nella regione dell’Europa centrale e orientale o, per usare un termine più vecchio ma sempre più popolare, “Mitteleuropa” (Ruppert, 1997). La ‘Mitteleuropa’ sta riemergendo dalla confusione risultante dal crollo del vecchio ordine politico – il comunismo. La nostra attenzione in questa presentazione si concentra su esperienze e osservazioni personali. Noteremo i progressi e le dimensioni positive del cambiamento (transizione) alla luce dell’espansione dell’Europa e della NATO. Affronteremo le questioni su due scale: a livello internazionale/nazionale e poi, a livello di un caso di studio sloveno. Questo ci permetterà di discutere il “sistema naturale” del processo di allargamento e di incorporare materiale di supporto di natura geografica, storica e sociale come previsto da Hartshorne. Dal crollo del comunismo, la regione ha sperimentato alcuni gravi traumi che variano in intensità nella regione. Probabilmente il dolore più grande è stato sperimentato nell’ex Jugoslavia – si stima che 150.000 persone siano morte e circa 2,5 milioni siano state sfollate all’interno e all’esterno del paese. Il caos esiste ancora nonostante l’accordo di protettorato in Bosnia. La zona calda del Kosovo non si è ancora calmata. In alcune parti della regione il dolore economico è stato considerevole. Ogni stato della “Mitteleuropa” ha sperimentato un declino economico assoluto dal 1990-1995; alti tassi di inflazione, aumento della disuguaglianza economica, alti livelli di povertà, aumento della criminalità e altro. Lo stress economico e psicologico influisce sui processi demografici. Le cose sono parzialmente cambiate in meglio negli ultimi anni. L’adozione del capitalismo e di un sistema politico democratico è stata dolorosa, disorientante, ed è ancora in corso. Il processo di democratizzazione varia considerevolmente nella regione e in alcuni stati è in pericolo. I partiti comunisti riformati hanno messo in scena una “restaurazione” in quasi tutti gli stati – in alcuni vincendo il controllo del governo, in altri guadagnando posizioni forti e influenti, o entrambi. Ma due grandi processi promettono per il futuro democrazia, stato di diritto, ricchezza e stabilità in generale. Si tratta della decisione degli stati membri dell’Unione Europea e della NATO di incorporare alcuni/alcuni stati della Shatter Belt nella loro zona di protezione e/o federazione. Gli stati nazionali della regione tendono a seguire le regole di Agenda 2000 dell’UE, con la Slovenia uno dei primi!
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