Il mio parente a coda di camicia: il defunto sindaco Anton J. Cermak (terzo da sinistra).
L’idioma “parente a coda di camicia”, raramente sentito al giorno d’oggi, si riferisce a qualcuno che è lontanamente imparentato e spesso dimenticato.
La frase è venuta fuori quando mia moglie, che stava seguendo l’uragano Irma sul suo computer, alzò lo sguardo dallo schermo e chiese distrattamente se avevo qualche parente in pericolo. “Forse. Solo qualche parente in camicia”, ho risposto. Al che lei ha risposto: “Che cos’è?”
Che cos’è? Infatti.
Origini
Il record etimologico di parente a coda di camicia è scarso. Secondo il dizionario online del Merriam-Webster, la parola shirttail è apparsa per la prima volta nel 1809, ed era usata, come oggi, per descrivere la parte inferiore di una camicia che viene infilata nei pantaloni. Ma per arrivare all’uso idiomatico di “shirttail” nell’espressione shirttail relative, ci rivolgiamo al maestro britannico detective di parole Michael Quinion che nel suo sito web cita quanto segue dal Dictionary of American Regional English (DARE):
“Un libro del 1922 sugli Appalachi osserva che ‘è ancora comune in molti distretti del paese di montagna per i piccoli ragazzi andare in giro durante l’estate in un unico indumento abbreviato e che sono chiamati ‘shirt-tail’boys. “
Sto solo ipotizzando, ma forse l’immagine evocata dal termine shirt-tail boys, di americani che vivono in un luogo così remoto da essere quasi stranieri, ha fatto sì che altri americani associno shirttail a parenti lontani, e sicuramente, sempre secondo Mr. Quinion:
“DARE ha esempi dal 1927 in poi, come shirt-tail kin e shirt tail cousin, così come .”
Un altro uso idiomatico di shirttail, citato dal Free Dictionary online, descrive l’uso aggettivale della parola come denotante qualcosa “di poco valore; inadeguato o piccolo”. Qui immagino che la definizione di cui sopra sia emersa dall’opinione comune che questa parte della struttura di una camicia fosse considerata semplice e irrilevante; dopo tutto, una volta che una camicia è indossata e infilata, chi la indossa non può nemmeno vedere la sua coda di camicia e può presto darci poco peso. Il che, a pensarci bene, è un modo di descrivere i parenti persi da tempo.
Il buon sindaco
Il sindaco Anton Cermak, a destra, interpretato dal veterano Robert Middleton, e il leggendario G-man Eliot Ness, a sinistra, interpretato da Robert Stack (Airplane!) in The Unhired Assassin, Stagione 1, Episodio 20 e 21 della serie TV The Untouchables.
Non capita tutti i giorni che un parente, lontano o meno, come mio “zio” Anton Cermak, sia ritratto in una serie TV di successo. Ma questo è stato il caso il 25 febbraio 1960, in The Untouchables, una serie televisiva di gangster ambientata negli anni ’30.
Anton Cermak, era un cugino molto lontano di mio nonno Otto. Cermak è stato il 34° sindaco di Chicago, Illinois, dal 7 aprile 1931 fino alla sua morte, avvenuta il 6 marzo 1933, a causa di complicazioni derivanti da un fallito attentato alla vita dell’allora presidente eletto Franklin D. Roosevelt.
Come ho imparato sia da mio padre che da suo padre, Cermak era un maestro della politica delle grandi città, ed era considerato un sindaco abbastanza decente, almeno per gli standard di Chi-town. Ma ciò che davvero canonizzò Cermak per l’intera comunità boema americana, inclusa la mia famiglia, fu la convinzione diffusa che egli morì da eroe in buona fede per essersi preso una pallottola destinata a FDR.
FDR, a destra, con il mio venerato, più volte rimosso “zio” Cermak. Requiescat in pace, signor sindaco.
Questo sì che è un parente in camicia.