LA SORPRENDENTE SILLY `DANGEROUS BEAUTY’ E’ SOLO UN PEEP SHOW DEL 16° SECOLO

In “Dangerous Beauty”, alcuni registi dotati ma follemente fuorviati cercano di trasportarci indietro all’epoca delle grandi cortigiane della Venezia del 16° secolo – specialmente la più famosa di tutte, Veronica Franco, che scriveva poesie e si intratteneva con i re.

Che spreco. Il film – così scandalosamente sciocco da meritare di diventare lo “Showgirls” dei docudrammi in stile Masterpiece Theater – presenta Veronica come una grande eroina femminista: salvatrice di Venezia, spadaccina, bon vivant, spirito mortale e sfidante dell’Inquisizione. È come se le anime di Madre Teresa, Gloria Steinem, Erroll Flynn, Sylvia Plath, Carmen Miranda e The Happy Hooker si fossero in qualche modo fuse nel corpo della star di “Beauty”, Catherine McCormack di “Braveheart”. Ma sotto sotto, spiega il film, Veronica era una dolce adolescente romantica il cui cuore fu spezzato quando il suo amante riccioluto Marco Venier (Rufus Sewell) la lasciò per sposarsi per soldi. Di fronte alla servitù del matrimonio o della povertà, Veronica sceglie una sorte diversa: fare whoopee.

Chi può biasimarla? Dopo tutto, come spiega il film, le cortigiane erano le donne più intelligenti e più colte di Venezia. Così, Veronica viene istruita da sua madre: l’ancora schiacciante e bellissima Jacqueline Bisset nei panni di Paola Franco, filosofa della camera da letto.

Né la peste, né la guerra, né Oliver Platt al suo massimo splendore (nei panni del pingue e affamato versificatore Muffic) possono fermare Veronica. Sfidata a un pubblico duello poetico da Muffic, lei impugna una spada e lo combatte, improvvisando un verso dopo l’altro di doggerel volgare mentre gli taglia i pantaloni. Mortificato, guarito per sempre dalla poesia, Muffic scappa per unirsi alla chiesa, dalla quale riapparirà durante il climax del film all’Inquisizione, come un feroce procuratore che cerca di far bruciare Veronica come strega.

In quel climax, una scena che pochi dimenticheranno (e alcuni non perdoneranno mai), Veronica si scaglia contro il malvagio Inquisitore con una confessione stupefacente che gli fa quasi saltare il cappuccio. Ma prima che lui possa tirare fuori i fiammiferi, Marco, finalmente redento dall’amore, grida che anche lui è colpevole: è stato con una strega. Marco invita la vasta assemblea di nobili e pezzi grossi veneziani, tutti presenti al processo, ad alzarsi e a confessare le loro scappatelle con Veronica. Venezia si alza, fino all’ultimo. L’Inquisizione crolla nel panico.

E dicono che gli studios non fanno più film significativi!

Marshall (“thirtysomething”) Herskovitz, il regista di “Beauty” – che è stato adattato da “The Honest Courtesan” di Margaret Rosenthal – non sembra avere la lingua nella sua guancia durante la maggior parte di questo film sbalorditivo. Ma dove altro potrebbe essere? Ci sono attori in “Beauty” — in particolare Fred Ward e Jeroen Krabbe — che sembrano non avere idea di cosa stiano facendo lì. E non si può certo biasimarli.

In composizioni brillantemente illuminate e cremosamente colorate come un elegante pezzo di porno soft-core, i registi ci guidano attraverso la vita di Veronica, dalla verginità alla fama oscena alla santità. La realtà non si intromette mai — anche se la sceneggiatura vuole ovviamente metterci al corrente del genere, della femminilità e del potere politico nella Venezia del XVI secolo. Sfortunatamente, la maggior parte della Venezia che vediamo qui è falsa come i canali, che sono stati ricreati in un evidente serbatoio di studio di Cinecittà. La vera Veronica è stata dipinta da Tintoretto. Ma quello era solo un riscaldamento. Ora, per sempre, è diventata un peep show della Warner Brothers.

”DANGEROUS BEAUTY”

(star) (star)

Diretto da Marshall Herskovitz; scritto da Jeannine Dominy; fotografato da Bojan Bazelli; montato da Steven Rosenblum, Arthur Coburn; scenografia di Norman Garwood; musica di George Fenton; prodotto da Herskovitz, Edward Zwick, Arnon Milchan, Sarah Caplan. Un’uscita Warner Bros.; apre venerdì. Durata: 1:55. Valutazione MPAA: R. Linguaggio, sensualità, nudità, violenza.

IL CAST

Veronica Franco …….. Catherine McCormack

Marco Venier ……….. Rufus Sewell

Maffio Venier ………. Oliver Platt

Paola Franco ……….. Jacqueline Bisset

Beatrice Venier …….. Moira Kelly

Domenico Venier …….. Fred Ward

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