Ci sono opinioni diverse sul fatto che odachi (grande spada) e nodachi (spada da campo) siano in realtà nomi diversi per lo stesso tipo di spada o se ci sono due distinte spade giapponesi extra large. Ho raccolto tutte le immagini di queste spade extra lunghe che ho potuto trovare, e c’è un’eccellente galleria di immagini qui.
Da quello che posso vedere non c’è una chiara differenza tra odachi e nodachi, come con molti oggetti giapponesi ci possono essere due o più nomi per lo stesso tipo di spada. Stephen Turnbull e Kanzan Satō hanno un terzo nome “seoidachi” (spada portata indietro) che sembra adattarsi come queste spade sono troppo lunghe per essere indossate in modo convenzionale. Per complicare ancora di più le cose Serge Mol e Kanzan Satō usano il termine “otachi” (grande tachi) piuttosto che “odachi”.
Da Guido Schiller: (“Il Nodachi ha origine nel periodo Heian, dove questo termine era usato per descrivere una lunga spada usata per combattere – per distinguerla dal Gijô-Tachi usato dai nobili di corte per ragioni principalmente cerimoniali. La lunghezza non era un fattore determinante. Anche quello che oggi chiamiamo Kenukigata-Tachi era chiamato “Nodachi” allora, e il Gijô-Tachi è descritto nella letteratura corrente come Kazari-Tachi (“decorativo” Tachi). Il Tantô di oggi era la Koshigatana (“spada dell’anca”) a quei tempi.
Nel periodo Nambokuchô la terminologia cambiò ancora. I Tachi divennero più corti per uso civile (Kodachi, quello che ora sarebbe classificato come Wakizashi a causa della sua lunghezza), e gli Ôdachi con una lunghezza di taglio di quattro, cinque e anche sei Shaku. Erano anche chiamati Seoi-Nodachi (“Nodachi portato sulla schiena”) o Nagadachi (“Tachi lungo”, quello che secondo alcuni studiosi divenne il Nagamaki). Queste enormi armi erano occasionalmente montate in foderi usa e getta. Pochissime di queste grandi lame sono sopravvissute nella loro lunghezza originale, dato che le generazioni successive le hanno tagliate a dimensioni convenienti. Tuttavia, rimangono diverse offerte votive in templi e santuari; una lama eccellente di sei piedi, fatta da Tomoyuki di Bungo, è nella collezione del santuario Oyamazumi ed è stata designata come tesoro nazionale.
Con l’avvento dell’Uchigatana ebbe luogo una sorta di “standardizzazione”, e le spade lunghe furono chiamate semplicemente Tachi o Katana, quelle medie Wakizashi e i pugnali Tantô. Quando diciamo “Nodachi” in realtà intendiamo il “Ôdachi”, ma il primo termine è più usato.
Lo YA/no in “Nodachi” significa “selvaggio”, e il DAI/TAI/ô(kii) in Ôdachi “grande” – così “Nodachi” significa letteralmente “spada grassa selvaggia” .”)
Katana: The Samurai Sword By Stephen Turnbull
Armi classiche del Giappone: Armi speciali e tattiche delle arti marziali di Serge Mol
La spada giapponese di Kanzan Sat0
L’uso di un Odachi/Nodachi (inizia il video a 1:59)