L’anno è il 1808. In Europa, l’impero di Napoleone si sta espandendo, l’impero portoghese è ormai solo l’ombra della potenza che era stato 300 anni prima. Di fronte all’invasione dell’esercito di Napoleone, la famiglia reale portoghese decide di fare i bagagli e partire per il Brasile.
Sette anni dopo, il Brasile viene promosso da colonia e ora fa parte del “Regno Unito di Brasile, Portogallo e Algarve”. Con ciò, quella che prima era considerata dalla corona una semplice piattaforma per l’estrazione delle risorse naturali, era ora la capitale dell’impero unito, e se Rio de Janeiro doveva essere la nuova capitale, sarebbero stati necessari molti investimenti per portarla agli standard culturali che ci si aspettava da una corona europea.
Una delle conseguenze fu l’improvvisa popolarità degli strumenti classici a Rio de Janeiro. Il pianoforte, il violino, il clarinetto, la chitarra, strumenti che prima erano difficili da ottenere, diventarono improvvisamente disponibili. E nonostante il fatto che il Brasile fosse ancora un paese schiavista, non c’era una chiara spaccatura razziale sui musicisti e sui tipi di musica che suonavano (ci sono diverse cose più complicate da discutere su questo argomento, in futuro cercherò di scriverne).
I musicisti che lavoravano con pezzi classici di Mozart, Beethoven e altri iniziano a inserire i battiti che hanno ereditato dalla loro ascendenza africana e indigena e presto nasce una forma di musica completamente nuova. Lo stile si evolve, si specializza, alcuni nomi diventano quasi sinonimo dello stile stesso. Alcuni di questi nomi meritano una menzione speciale:
Joaquim Calado
Il consenso è che Joaquim Calado e “Os Chorões” hanno il merito di essere il primo gruppo a suonare questo nuovo stile:
Chiquinha Gonzaga
Chiquinha era contemporanea e suonava con Joaquim Calado, ha composto una delle prime marce di Carnaval registrate in Brasile, e alcuni pezzi molto memorabili:
Ernesto Nazareth
Ernesto compose alcune delle canzoni più riconosciute dello stile, con influenza di Chopin le sue melodie hanno una continuità elaborata che lo distingue:
Jacob do Bandolin
Jacob disegna il suo mandolino che alla fine diventa la forma più suonata di quello strumento in Brasile:
Pixinguinha
E infine, il nome che è ampiamente riconosciuto come il più importante compositore sullo stile. Ha un repertorio molto ampio e per alcune delle sue canzoni, basta suonare l’introduzione, e tutti in Brasile canteranno insieme:
Waldir Azevedo
Waldir compone la canzone che diventa il punto di riferimento per ogni musicista in Brasile, così come un riferimento per ogni brasiliano.
Chorinho può essere facilmente identificato come una grande influenza per la Bossa Nova di Tom Jobim, per il Jazz brasiliano di Hermeto Pascoal, il samba di Cartola e il romanticismo di Chico Buarque e molti altri, è praticamente impossibile immaginare un musicista in Brasile che non apprezzi questo stile.
Per dare un po’ di prospettiva, dopo aver ascoltato i video qui sopra, date un’occhiata ai seguenti: