Perché la camminata di Naomi Campbell è leggendaria

Mercoledì è il 49° compleanno di Naomi Campbell, anche se in realtà non ha età. La leggendaria top model è un’eroina dell’industria e probabilmente non smetterà mai di lavorare. E gran parte del motivo per cui Naomi (non è richiesto il cognome) è un’icona, per quanto il termine sia abusato, è la sua camminata.

La camminata di Naomi è chiaramente la migliore nel settore, una combinazione di spavalderia e grazia che nessun’altra modella ha mai veramente replicato (nemmeno quelle a cui ha dato lezioni, come Gigi Hadid). I suoi fianchi e le sue spalle ondeggiano mentre la sua schiena rimane dritta. Ogni tanto fa una piroetta, come dovrebbero fare le modelle nei film. E sorride lentamente alle telecamere, come se fosse molto, molto soddisfatta di se stessa. Dovrebbe esserlo.

La camminata di Naomi Campbell è il soggetto di innumerevoli compilation su YouTube, di tweet appassionati e di Instagram meritatamente bavosi (c’è una ragione per cui il pubblico ha pianto quando ha calcato la passerella di Valentino couture la scorsa stagione). Le sue mosse hanno ispirato la camminata di Beyoncé nel video di “Crazy in Love”! E anche i suoi fallimenti sono trionfi: quando è caduta su chopines ridicolmente alti alla sfilata di Vivienne Westwood dell’autunno 1993, ha continuato a sorridere, e nessuno l’ha mai dimenticato.

In un video pubblicato sul suo canale YouTube lo scorso dicembre, Naomi ha spiegato come ha imparato a camminare da sua madre, Valerie Morris-Campbell, una ballerina. “Mi ha insegnato a camminare”, ha spiegato. “Non è che non sapessi camminare. Mi ha solo insegnato ad avere un po’ più di spavalderia e ad ascoltare il ritmo della musica e a camminare quando non c’è musica, e anche a ricordare l’abbigliamento che si indossa. Non si è mai trattato di mostrare me stessa, Naomi Campbell, si è trattato di trovare un carattere dentro di me per ogni stilista per cui ho lavorato in relazione all’abito che indossavo.”

Le passeggiate sono cambiate negli anni. Un pezzo di Jezebel del 2017 ha delineato la “morte lenta” della camminata in passerella, evidenziando come i designer siano arrivati a preferire ragazze più giovani e meno preparate che non portano una personalità così forte in passerella. “Penso assolutamente che meno distintivo di sicuro”, ha detto Alex Borges, il direttore dell’agenzia per NEXT Model Management, alla scrittrice Hazel Cillis. “Pochissime ragazze là fuori hanno ancora un portamento.”

Ma un po’ di potere sta tornando in passerella. Gli influenti direttori del casting Walter Pearce e Rachel Chandler della Midland Agency favoriscono uno stomp aggressivo, così veloce che è quasi una corsa. Stilisti come Shayne Oliver di Hood by Air e Rio Uribe di Gypsy Sport ingaggiano voguers e performance artist per salire in passerella, e Rick Owens ha notoriamente usato stepper e messo in scena sfilate totalmente non ortodosse e basate sul movimento.

C’è quindi qualche speranza. Ma c’è poco del tipo di glamour che offre Naomi Campbell. Ha pianto dopo quella sfilata di Valentino, sopraffatta dopo essere sopravvissuta per decenni in un’industria razzista e dalla mentalità ristretta. “Ho pianto solo una volta prima sulla passerella, e ho pianto perché ero così sopraffatta e felice”, ha detto in un video sul suo canale. “Quando ho guardato in alto e ho visto le ragazze sopra di me, mi è sembrato che sì, questi quasi 33 anni … è valsa la pena di parlare, è valsa la pena di stare al fianco di Iman, è valsa la pena di vedere queste bellezze che sono state trattate come la più alta e la più elegante delle donne.”

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