Un fattore di crescita per i vasi sanguigni è stato anche propagandato come induttore della crescita dei vasi linfatici. Ma Wirzenius et al. (pagina 1431) scoprono ora che, sebbene il fattore di crescita stimoli l’allargamento dei vasi linfatici esistenti, non induce il germogliare di nuovi vasi.
VEGF induce l’allargamento dei vasi linfatici (sopra) ma non il germogliare di nuovi vasi (sotto).
I vasi linfatici sono un atto successivo ai vasi sanguigni durante l’embriogenesi. Il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) induce la crescita di nuovi vasi sanguigni legandosi al suo recettore VEGFR-2 sulle cellule endoteliali vascolari. VEGF-C e -D danno poi il via al germogliamento dei vasi linfatici legandosi a VEGFR-3 sulle cellule endoteliali linfatiche. Ma gli studi sui topi che sovraesprimono il VEGF suggeriscono che le due vie di segnalazione non sono completamente segregate. I vasi linfatici anormalmente grandi in questi topi implicano che il VEGF in qualche modo controlla anche l’allargamento dei vasi linfatici.
Il team trova ora che il VEGFR-2 è espresso anche sui vasi linfatici e induce il loro allargamento. Ma il VEGF non ha fatto ripartire la crescita dei vasi linfatici: la rete linfatica mancante degli embrioni di topo privi di VEGF-C e -D non è stata salvata dal VEGF.
L’allargamento linfatico durante l’infiammazione aiuta le cellule immunitarie ad accumularsi nel luogo della lesione o dell’infezione. Ma i vasi linfatici che non dimagriscono in seguito aumentano il rischio di infiammazione cronica. L’espansione dei vasi linfatici è anche pericolosa durante la crescita tumorale nei linfonodi, poiché i vasi allargati fungono da autostrade per le cellule tumorali in metastasi. Le attuali strategie antitumorali che prendono di mira il VEGF impediscono la crescita dei vasi sanguigni e quindi l’apporto di nutrimento ai tumori. Questo studio suggerisce che il trattamento anti-VEGF può anche prevenire le metastasi tumorali.
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