Il film Risen racconta la storia della resurrezione e dell’ascensione di Gesù attraverso il finto tribuno romano Clavius, che supervisiona sia la crocifissione di Gesù che le indagini su cosa sia successo al suo corpo scomparso. L’incontro di Clavius con Gesù crocifisso, i suoi colloqui con discepoli entusiasti e altri testimoni, e infine i suoi incontri con Gesù risorto lo portano ad abbracciare la fede.
Risorto ha antichi precedenti. I primi cristiani hanno creato finzioni proprie, testimoniando Gesù attraverso la prospettiva di Ponzio Pilato. Gli Atti di Pilato e le Lettere di Pilato mostrano un prefetto romano profondamente turbato da Gesù, che egli manda in croce. Negli Atti di Pilato, le norme romane si inchinano quando Gesù entra nella stanza, attestando la sua santa identità. Le Lettere di Pilato lo ritraggono addirittura come un cristiano convertito. Risen, come i suoi antichi predecessori, proclama il vangelo attraverso gli occhi dei romani che hanno ucciso Gesù.
Risen costruisce la sua linea narrativa attraverso pezzi selezionati dai vangeli, e come ognuno dei vangeli cristiani presenta la propria interpretazione di Gesù, così fa il film. Si potrebbe descrivere questo Gesù come “romantico”; egli costringe la fede attraverso la forza della sua presenza. Gesù parla poco nel film, ma anche uno sguardo al suo volto morto fa presa su Clavius. Ponzio Pilato manda Gesù sulla croce ma ordina che gli vengano spezzate le gambe per abbreviare l’agonia. (Nel vangelo di Giovanni, Pilato lo fa per placare i capi ebrei). Chiaramente scosso dal suo incontro con Gesù, Pilato emette questo ordine mentre si lava le mani. Gesù si prende dei momenti per un tutoraggio a tu per tu. Quando lo fa con Clavius, si presenta come il perfetto pastore o terapeuta, facendo le domande giuste e offrendo supporto.
Il Gesù di Risorto è in gran parte spirituale. I suoi insegnamenti si riducono al semplice amore. Ed è innocuo. Ci si chiede perché qualcuno dovrebbe volerlo morto, dato che non rappresenta una minaccia diretta per le autorità. Pilato stesso osserva su questo: “È come se volesse essere sacrificato”. L’idea che Gesù abbia cercato la sua morte può essere comune nella pietà popolare, ma è estranea ai vangeli.
Come la maggior parte dei film su Gesù, Risen sceglie tra i vangeli per creare la sua narrazione. Durante la crocifissione, assistiamo al terremoto di Matteo e ascoltiamo le ultime parole trionfali di Gesù da Giovanni: “È finita! Non sentiamo il suo grido finale da Marco e Matteo: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. La storia della resurrezione include la trama di copertura da Matteo, così come l’incontro di due discepoli con Gesù risorto da Luca. Quando Gesù si prepara ad ascendere, pronuncia citazioni da Giovanni, Atti e Matteo.
Questa armonizzazione crea momenti imbarazzanti. Risorto cita la promessa (da Marco 16,7) che Gesù risorto incontrerà i suoi discepoli in Galilea. Ma solo l’autore di Luca narra l’ascensione di Gesù al cielo, e Luca colloca le apparizioni di Gesù risorto a Gerusalemme e dintorni. In Risorto, l’ascensione di Gesù assomiglia molto a un lancio spaziale, ma avviene in Galilea. Marco non sa nulla dell’ascensione di Gesù e Luca non descrive alcuna apparizione della resurrezione in Galilea, ma Risorto mescola le due cose. Questo tipo di mescolanza selettiva oscura la testimonianza distintiva di ogni vangelo, e risulta in un Gesù che non assomiglia a nessuno dei quattro vangeli.
Risen ha i suoi momenti sciocchi. La Sindone di Torino appare due volte, con l’immagine di Gesù bruciata nel suo telo funebre. Incontriamo la comune rappresentazione di Maria Maddalena come una prostituta, per la quale non c’è alcuna prova biblica. In una scena, Claudio chiede quante delle sue truppe conoscono Maria, e uno per uno i suoi soldati alzano la mano. Abbiamo scene di inseguimento e una scena di battaglia; Risen ritrae il periodo come se, alimentati dal fervore messianico, gli ebrei stessero conducendo battaglie campali contro i romani.
Non ci furono tali battaglie, e non sappiamo quanti ebrei si aspettavano un messia o cosa esattamente si aspettavano. Come nei vangeli, il film ritrae le autorità del tempio come irrimediabilmente ipocrite e manipolatrici. Pilato li richiama persino per avergli fatto visita di sabato. Quasi tutti i film su Gesù trasmettono un pregiudizio antiebraico, e anche se Risen lo fa meglio della maggior parte, trasmette ancora l’impressione che gli ebrei si siano persi il messia a causa della loro incapacità e della doppiezza dei loro capi – un’ipotesi che ha accompagnato il grande male nel corso dei secoli.
Come i vangeli, Risen racconta la storia di Gesù per ispirare il suo pubblico attraverso la sua interpretazione. Purtroppo, anche se attinge a questi vangeli per il suo ritratto di Gesù, il Gesù di Risen non assomiglia molto a quello che incontriamo in Matteo, Marco, Luca o Giovanni.
Image Credit: “Affreschi di Gaetano Bianchi sulla lunetta della Cappella Gentilizia Corsini (Villa Le Corti), San Casciano Val di Pesa” by Vignaccia76. CC BY SA 3.0 via Wikimedia Commons.