Risposta di orientamento

Quando un individuo incontra un nuovo stimolo ambientale, come un lampo di luce o un forte rumore improvviso, lui o lei vi presterà attenzione anche prima di identificarlo. Questo riflesso di orientamento sembra essere presente nelle prime fasi dello sviluppo, in quanto i bambini girano la testa verso un cambiamento ambientale (Nelson Cowan, 1995). Da una prospettiva evolutiva, questo meccanismo è utile per reagire rapidamente ad eventi che richiedono un’azione immediata.

AbituazioneModifica

L’indagine di Sokolov sull’OR era principalmente motivata dalla comprensione dell’abituazione. A condizione che la prima introduzione di un nuovo stimolo, definito in termini sokoloviani come qualsiasi cambiamento dal “modello neuronale attualmente attivo” (ciò su cui l’individuo è attualmente concentrato), dia luogo a OR. Tuttavia, con l’introduzione ripetuta dello stesso stimolo, la risposta orientativa diminuirà di intensità e alla fine cesserà. Quando gli stimoli nuovi hanno un significato contestuale associato, lo stimolo ripetuto risulterà ancora in un OR sequenzialmente decrescente, anche se a un tasso modificato di decadimento.

Orientamento nel processo decisionaleModifica

Si ritiene che la risposta di orientamento abbia un ruolo integrale nella formazione delle preferenze. Di fronte alla decisione tra due opzioni, i soggetti negli studi di Simion & Shimojo hanno dimostrato di scegliere gli elementi verso cui orientano preferenzialmente il loro sguardo. Questo sguardo può avvenire mentre lo stimolo è presente o dopo che è stato rimosso, quest’ultimo provoca la fissazione dello sguardo nel punto in cui lo stimolo era stato presente. Il bias dello sguardo cessa dopo una decisione, suggerendo che il bias dello sguardo è la causa della preferenza e non il suo effetto. Notando questo legame causale postulato con l’irrilevanza della presenza di uno stimolo, si sostiene che l’orientamento dello sguardo supporta i meccanismi decisionali nell’indurre un bias preferenziale.

Ruolo tra emozione e attenzioneModifica

Sia la novità che il significato di uno stimolo sono implicati nella generazione di una risposta di orientamento. In particolare, il significato emotivo di uno stimolo, definito dal suo livello di piacevolezza, può influenzare l’intensità della risposta orientativa verso la focalizzazione dell’attenzione su un soggetto. Gli studi hanno dimostrato che durante l’esposizione a nuove immagini neutre ed emotivamente significative, sia le immagini piacevoli che quelle sgradevoli hanno prodotto letture di conduttanza cutanea più elevate rispetto alle immagini neutre. Con la stimolazione ripetuta, tutte le letture di conduttanza cutanea sono diminuite rispetto all’introduzione del romanzo, anche se il contenuto emotivamente significativo è diminuito più lentamente. Al contrario, gli studi che osservano la decelerazione cardiaca durante l’introduzione di nuovi stimoli hanno mostrato una decelerazione significativamente maggiore per gli stimoli sgradevoli rispetto agli stimoli piacevoli e neutri. Questi risultati suggeriscono che OR rappresenta una combinazione di risposte che agiscono in tandem ad uno stimolo comune. Ancora più importante, le differenze tra stimoli emotivamente carichi e neutri dimostrano l’influenza dell’emozione nell’orientare l’attenzione, nonostante la novità.

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