valore di produzione
Definizione: Valore conferito a un film dalla produzione rispetto alla scrittura e alla recitazione.
Storia: Termine coniato alla fine degli anni ’50 e all’inizio degli anni ’60 quando l’industria cinematografica rispondeva alla minaccia della televisione commerciale. La produzione, al contrario della sceneggiatura e della recitazione, era meglio in grado di creare un valore che il pubblico avrebbe pagato per vedere. Di conseguenza, gli studios investirono pesantemente in film epici che furono girati in CinemaScope, Technicolor e Cinerama, che furono registrati con un suono stereo ad alta fedeltà, e che presentavano cast di migliaia di persone, sontuosi set e costumi, luoghi esotici, acrobazie elaborate ed effetti speciali (rudimentali). Gli esempi includono “I dieci comandamenti” (1956), “Ben-Hur” (1959), “Sparticus” (1960), “Lawrence d’Arabia” (1962) e “Cleopatra” (1963).
Presto film come “2001: Odissea nello spazio” (1968) introdurranno grandi dosi di effetti speciali, un’arte che da allora ha dato un nuovo significato al valore della produzione. Oggi i film di George Lucas, James Cameron, Steven Spielberg, Jerry Bruckheimer e Christopher Nolan sono il gold standard del valore di produzione.
Hollywood Lexicon Index
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