Nella mia lezione di astronomia alla Beekman School, faccio spesso riferimento a una scena della serie Cosmos di Neil deGrasse Tyson, dove lui afferma che gli esseri umani sono l’universo che si guarda indietro. Spiego che questo è tradizionalmente indicato come un’affermazione antropica. Non è nemmeno lontano dal vecchio adagio cabalistico secondo il quale l’universo esiste perché Dio ha voluto guardare Dio, non la dichiarazione che tutto è il lila di Shiva – il gioco della coscienza. L’unica differenza tra l’affermazione in Cosmos e quelle tradizionalmente metafisiche è un punto di riferimento. Una enfatizza gli esseri umani come parte anteriore e centrale della Totalità, mentre le altre, più tradizionalmente metafisiche, mettono la Totalità al primo posto, gli esseri umani al secondo. Ma questi considerano comunque al loro centro una coscienza che sta dietro la creazione.
Anche se molti scienziati aborriranno un modello dell’Universo che implica una necessaria componente di coscienza, l’idea non sembra proprio voler scomparire. Ho notato che ci sono state alcune menzioni recentemente al panpsichismo. Il panpsichismo, da Wikipedia, è l’opinione che la coscienza, la mente o l’anima (psiche) sia una caratteristica universale e primordiale di tutte le cose. (https://en.wikipedia.org/wiki/Panpsychism). Un altro articolo per Medium riguarda il modello teorico cognitivo dell’universo di Chris Langan. (https://medium.com/@variantofone/explaining-the-ctmu-cognitive-theoretic-model-of-the-universe-163a89fc5841).
In questo articolo l’autore cerca di spiegare una teoria che afferma che la realtà è un “costrutto autocosciente, autocosciente, ovvero è intelligente”. Attraverso una discussione che parte dalla nascita della realtà dalla schiuma quantistica che decide il suo proprio insieme di leggi fino ai neuroni nel nostro cervello e i loro atomi costituenti, l’autore afferma che gli atomi sono processori di informazioni poiché il cervello è un processore di informazioni. E come tali, gli atomi hanno una forma reale (anche se di livello estremamente basso) di intelligenza. E poiché tutti gli atomi sono all’interno dei confini della realtà e ricevono radiazioni l’uno dall’altro, “questo rende la realtà ovunque, in ogni momento, percependo se stessa in un atto di contemplazione o di automodellazione (che è ciò che fanno le menti).” Continua affermando: “La realtà è ovunque auto simile e auto elaborante, una simmetria.”
Un altro pezzo sul Panpsichismo è La coscienza nell’universo: A review of the ‘Orch OR’ theory https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1571064513001188?via%3Dihub#se0020
C’è anche un commento di Deepka Chopra. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1571064513001590
Anche un terzo pezzo, approfondisce queste idee: http://bigthink.com/philip-perry/the-universe-may-be-conscious-prominent-scientists-state
Ancora una volta, nessuno scienziato che si rispetti abbraccerà rapidamente la nozione di un universo legato alla coscienza, se mai lo farà. Tuttavia, penso che valga la pena essere consapevoli dell’idea. Ma forse invece di parlarne nel mio corso di astronomia, lo lascerò al mio corso di filosofia. Insegno anche quello.