Procopio, (nato probabilmente tra il 490 e il 507, Cesarea, Palestina – morto verso il 565), storico bizantino le cui opere sono una fonte indispensabile per il suo periodo e contengono molte informazioni geografiche.
Dal 527 al 531 fu consigliere (consilarius) del comandante militare Belisario nella sua prima campagna persiana. Nel 533 e 534 prese parte ad una spedizione contro i Vandali e fu in Africa fino al 536, quando raggiunse Belisario in Sicilia. Fu in Italia nella campagna gotica fino al 540, dopo di che apparentemente tornò a Costantinopoli (Istanbul), dato che descrive la grande peste del 542 nella capitale. Nulla si sa con certezza della sua vita successiva. Potrebbe essere stato prefetto di Costantinopoli nel 562.
Gli scritti di Procopio si dividono in tre parti: il Polemone (De bellis; Guerre), in otto libri; Peri Ktismaton (De aedificiis; Edifici), in sei libri; e gli Anecdota (Historia arcana; Storia segreta), pubblicati postumi.
Le Guerre consistono in: (1) le Guerre Persiane (due libri), sulla lunga lotta degli imperatori Giustino I e Giustiniano I contro i re persiani Kavadh e Khosrow I fino al 549, (2) la Guerra dei Vandali (due libri), che descrive la conquista del regno dei Vandali in Africa e gli eventi successivi dal 532 al 548, e (3) la Guerra Gotica (tre libri), che descrive la guerra contro gli Ostrogoti in Sicilia e Italia dal 536 al 551. L’ottavo libro contiene un ulteriore riassunto degli eventi fino al 553.
Gli Edifici contengono un resoconto delle principali opere pubbliche intraprese durante il regno di Giustiniano fino al 560. Se non è stato scritto per ordine di Giustiniano (come alcuni hanno supposto), è evidentemente basato su informazioni ufficiali ed è una preziosa fonte di informazioni.
La Storia Segreta pretende di essere un supplemento alle Guerre, contenente spiegazioni e aggiunte che l’autore non poteva inserire in quest’ultima opera per paura di Giustiniano e Teodora. È una veemente invettiva contro questi sovrani, con attacchi a Belisario e a sua moglie, Antonina, e ad altri noti funzionari. A causa della ferocia degli attacchi a Giustiniano, l’autenticità della Storia Segreta fu messa in dubbio, ma la paternità di Procopio è ora generalmente riconosciuta. Dal punto di vista stilistico, la Storia Segreta è inferiore alle Guerre e ha l’aria di essere incompiuta o almeno non rivista.