Le dieci piaghe: Disastri naturali o intervento divino?

Le Dieci Piaghe d’Egitto, che portarono Mosè a condurre gli israeliti fuori dalla schiavitù, sono intimamente collegate alla storia della Pasqua. L’ultima piaga prevede l’uccisione dei primogeniti degli egiziani, mentre i primogeniti degli israeliti sono “passati oltre”.

E’ possibile che le piaghe siano in realtà spiegate da una catena di fenomeni naturali innescati da cambiamenti nel clima e disastri ambientali?

I climatologi che studiano il clima antico intorno al periodo suggerito dell’Esodo, circa 3000 anni fa, hanno scoperto un drammatico cambiamento climatico. Studiando le stalagmiti nelle grotte egiziane, sono stati in grado di ricostruire una registrazione dei modelli climatici. Sarebbe stato molto probabile che l’aumento delle temperature avesse causato il prosciugamento del Nilo, trasformando quello che una volta era un fiume a scorrimento veloce e l’ancora di salvezza dell’Egitto in un corso d’acqua lento e fangoso, il che potrebbe spiegare perfettamente la prima peste – il Nilo che si trasforma in “sangue”

Ma che dire del Nilo che cambia colore? L’ipotesi afferma che potrebbe essere il risultato di una fioritura di un’alga tossica d’acqua dolce conosciuta come Oscillatoria rubescens, che è nota per essere esistita 3.000 anni fa e che ancora oggi causa effetti simili. Le alghe si moltiplicano in acque calde e lente con alti livelli di nutrimento e quando muoiono, macchiano l’acqua di rosso.

Questa moltiplicazione delle alghe potrebbe anche aver messo in moto gli eventi che hanno portato alla seconda, terza e quarta piaga – rane, pidocchi e mosche.

Perché?

Beh le alghe tossiche potrebbero aver costretto le rane a lasciare l’acqua facendole coprire ogni centimetro di terra ferma ed essere lasciate a morire. E senza predatori che mangiassero le rane, è possibile che le mosche e gli insetti avrebbero potuto prosperare. E cosa viene insieme agli insetti. Le malattie! Che avrebbero potuto affliggere sia il bestiame che le persone, spiegando così le successive piaghe della Pestilenza, che uccise la maggior parte degli animali selvatici degli Egiziani, e del Bollore, che forse, attraverso la diffusione del batterio dell’antrace, colpì il popolo d’Egitto.

Poi ci furono la 7°, 8° e 9° piaga – Grandine, Locuste e Tenebre – che potrebbero anche essere avvenute a causa di un altro grande disastro naturale. Thera, un vulcano che faceva parte delle isole mediterranee di Santorini, esplose circa 3.500 anni fa in quella che fu una delle più grandi eruzioni vulcaniche nella storia dell’umanità, spargendo miliardi di tonnellate di cenere vulcanica nell’atmosfera. E che ci crediate o no, la cenere vulcanica può scatenare tempeste di grandine. Può anche far sì che le nuvole rilascino il loro contenuto d’acqua, creando così le condizioni atmosferiche perfette per la crescita delle locuste. La successiva oscurità potrebbe anche essere attribuita a questa cenere vulcanica, in quanto potrebbe aver bloccato la luce del sole.

Quali prove ci sono per questo? La pomice, che è una pietra fatta di lava vulcanica raffreddata, è stata trovata durante gli scavi delle rovine egiziane nonostante non ci siano vulcani in Egitto. L’analisi della roccia mostra che proveniva dal vulcano Santorini, fornendo la prova fisica che la ricaduta delle ceneri dell’eruzione di Santorini raggiunse le coste egiziane.

La causa dell’ultima e decima peste, la Morte del Primogenito, è stata suggerita come causata da un fungo che potrebbe aver avvelenato le scorte di grano, di cui i bambini maschi nati per primi avrebbero avuto il primo raccolto e quindi sarebbero stati i primi a cadere vittime.

Oppure, potrebbe essere stato tutto un intervento divino. Chi lo sa?

@JoeSchwarcz

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