Gotthold Ephraim Lessing

Opere successive

Nella primavera del 1770 Lessing andò alla Biblioteca Ducale di Brunswick a Wolfenbüttel, dove rimase fino alla sua morte il 15 febbraio 1781. Emilia Galotti, una tragedia domestica basata sul tema della Virginia, apparve nel 1772. L’intenzione di Lessing era di modernizzare la storia romana; piuttosto che cadere nel potere seduttivo del principe, Emilia sceglie di morire per mano di suo padre, Odoardo. La soluzione finale rimane un esercizio piuttosto poco convincente e altamente intellettuale: Friedrich von Schlegel lo definì “un grande esempio di algebra drammatica”; Johann Wolfgang von Goethe parlò di un dramma “nur gedacht” (pensato).

L’introduzione da parte di Lessing del tema del potere politico e dell’autorità arbitraria, tuttavia, deve aver trovato una pronta risposta tra i giovani arrabbiati del suo tempo, sebbene il dramma non sostenga una rottura violenta con i poteri tradizionali. Galotti sacrifica sua figlia, non uccide il principe. Il vero difetto è che Emilia Galotti non ha un eroe. Emilia non è chiaramente l’eroe, e nemmeno suo padre. Marinelli è un cattivo troppo spregevole, e il principe manca di statura personale come sovrano. Sebbene padroneggi una brillante battuta, per esempio nella conversazione con il pittore Conti, si rivela come un amante e un sovrano lunatico e irresponsabile che è rapidamente pronto a firmare una condanna a morte.

A partire dal 1778 Lessing si impegnò in un veemente conflitto teologico con i protestanti ortodossi quando pubblicò frammenti dell’Apologia per il culto ragionevole di Dio del professore di Amburgo Hermann Samuel Reimarus. L’attacco impavido di Lessing al pastore di Amburgo Johann Melchior Goeze in Anti-Goeze (1778) e la sua nobile difesa della tolleranza furono, tuttavia, frustrati quando i protestanti persuasero Carlo I, duca di Brunswick, a metterlo a tacere. Lessing, crudelmente condannato ad astenersi dal rispondere agli attacchi, soffrì un anno di disperazione: la sua amata moglie, Eva König, vedova di un amico di Amburgo, morì nel gennaio 1778. Lessing l’aveva sposata nell’autunno del 1776.

Nell’Anti-Goeze Lessing pronunciò la fiera dichiarazione: “Se Dio nella sua mano destra tenesse tutta la verità e nella sua mano sinistra la ricerca sempre attiva della verità, anche se con il promemoria che io sbaglierò sempre e per sempre, e mi dicesse: ‘Scegli’, sceglierei in umiltà la sua mano sinistra e direi: ‘Padre, dai. La pura verità è solo per Te””. Le opinioni di Lessing avevano ovviamente molto in comune con il panteismo di Baruch Spinoza. Entrambi credevano che la verità ultima fosse al di sotto di tutti i dogmi della chiesa.

Nathan der Weise: Ein dramatisches Gedicht (1779; Nathan il saggio), scritto in versi bianchi, dimostra questa idea. Non è tanto un dramma quanto una manifestazione del pensiero progressista, della tolleranza religiosa e dell’umanitarismo illuminato di Lessing. Non c’è dubbio che Mendelssohn e Lessing stesso siano stati i modelli del personaggio di Nathan. L’opera, nonostante le caratteristiche da commedia, non è una comédie larmoyante. Si basa sulla significativa favola degli anelli della prima giornata del Decamerone di Boccaccio: gli anelli simboleggiano le tre religioni: cristiana, ebraica, maomettana. Questa parabola degli anelli appare anche nelle Gesta Romanorum, una raccolta di storie latine dell’inizio del XIV secolo.

Die Erziehung des Menschengeschlechts (1780) riafferma la profonda fede di Lessing nell’illuminazione e nel progresso della razza umana. Le varie forme di religione non sono che tappe nella lotta verso la perfezione e la verità. Lessing pretende di essere solo l’editore dei cento paragrafi de “L’educazione della razza umana”. In realtà, esso riassume le sue dottrine di fede. Sostiene il dogma dell’immortalità? Crede chiaramente nella metempsicosi, cioè la trasmigrazione dell’anima di un essere umano (o animale) alla morte in un nuovo corpo; e riafferma con forza la sua fiducia nel progresso umano e nelle sue più alte tappe: l’illuminazione e la purezza del cuore. La dottrina dell’Erbsünde, il peccato originale, è dimostrata come l’incapacità dell’uomo di essere intelligentemente governato dalla legge morale. L’educazione è la chiave della fede di Lessing. C’è una nota molto personale nelle dichiarazioni di convinzione religiosa per quanto riguarda il fondamento di ogni certezza nella conoscenza e della fede in una Provvidenza eterna che non può mai essere percepita razionalmente. Lessing si rende conto che “la linea più breve non è sempre quella dritta”

Se Lessing sia stato il primo critico in Europa, come sosteneva Thomas Babington Macaulay, è discutibile, ma è stato certamente, con Goethe e Schiller, un giudice più brillante e senza paura della forma artistica e un grande critico letterario moderno.

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